Sullo sfondo, a sinistra ci sono palazzi e mura che chiudono la città e oltre colline: per alcuni si tratterebbe di Serravalle con la sua chiesa e le sue mura, il colle di san'Augusta e altri dettagli come le mura di Berengario che andavano dal ponte sul Meschio vicino all'ospedale fino al Duomo.
L'interpretazione di quest'opera è controversa. Secono Campo dell'Orto il santo si starebbe recando a Patrasso a predicare: la figura in carcere quindi sarebbe Andrea stesso imprigionato. Un'interpretazione più recente (a mio avviso più corretta), citando la Leggenda Aurea, vuole che qui il santo sia raffigurato mentre si reca verso l'Etiopia per liberare San Marco accecato e lì rinchiuso in carcere a causa della sua predicazione. Riporto il testo di Jacopo da Varagine perchè si possano notare le analogie con l'episodio descritto nell'affresco.
'Dopo l'Ascensione del Signore gli apostoli erano divisi. Andrea predicava in Scizia e Matteo in Etiopia. Qui gli etiopi non vollero ascoltare la predicazione di Matteo e dopo avergli strappato gli occhi lo legarono e lo.gettarono in carcere: pensavano di ucciderlo dopo pochi giorni. Frattanto scese l'angelo del Signore' e apparve a S. Andrea per comandargli di andare in Etiopia da S. Matteo. Rispose Andrea: «Non conosco il cammino». L'angelo allora gli disse : «Vai sulla riva del mare e sali sulla prima barca che troverai ». Con la guida dell'angelo e la spinta di un vento favorevole Andrea giunse velocemente nella città dove si trovava Matteo. Entrò nel carcere e pianse vedendolo; poi si mise in preghiera. Allora Dio rese a Matteo la vista di cui lo aveva privato la malvagità degli infedeli. Matteo poi se ne andò di lì ed arrivò ad, Antiochia; in Etiopia rimase Andrea.'
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